L’ambiente del Parco Nazionale d’Abruzzo narra la natura pura e incontaminata in tutta la sua bellezza: luogo magico dove regnano incontrastati i mille colori della flora nel mutare delle stagioni, dove vive una meravigliosa varietà della fauna, permette anche di conoscere e apprezzare una golosa proposta enogastronomica che fa parte della più antica tradizione locale

Un gioiello naturale

Caratterizzato da rilievi montuosi di differente altezza e differente forma, comprendendo sia rilievi appenninici che alpini e tra i quali non mancano altipiani e vallate, il Parco Nazionale d’Abruzzo è disegnato dalle sfumature del verde delle foreste di alberi di faggio e dei prati dedicati al pascolo e situati in alta montagna.

Il suo territorio è ricco pure relativamente alla presenza di fiumi, sorgenti e torrenti che scorrono anche in maniera sotterranea.

La sua varietà morfologica permette di creare tanti itinerari da percorrere a piedi o con le e-bike.

Sono escursioni, di una o più giornate, organizzate con diversi gradi di difficoltà e in questo modo risultano adatti a tutti: a partire da chi è particolarmente esperto di trekking fino a tutte quelle persone che vogliono vivere qualche ora a contatto con l’aria pura, ammirando i colori intensi della natura e magari facendo “bearwathcing” alla ricerca dell’orso bruno!

La Camosciara

Nel Parco si trova la Camosciara: una bellissima area che ha la forma di un anfiteatro naturale.

Offre allo sguardo uno splendido panorama: qui, ad esempio, si trova una faggeta, le suggestive cascate delle Ninfe e delle Tre Cannelle e la bellezza variopinta di un’ampia biodiversità che è possibile scoprire seguendo uno specifico percorso botanico.

Al suo interno si trova la Riserva Integrale. Si tratta di un ambiente tutelato dove oggi si può arrivare soltanto facendo un tragitto a piedi ed è qui che vive, ben protetto, il bellissimo Camoscio d’Abruzzo.

La fauna del Parco

Sono davvero splendidi gli esemplari della fauna che vive, ben tutelata, in questo meraviglioso ambiente naturale. Oltre al già citato Camoscio Appenninico – che, proprio grazie al lavoro svolto nel Parco ha superato il pericolo dell’estinzione – questo è l’habitat dell’Orso Bruno Marsicano, l’immagine-simbolo del Parco stesso.

E’ un orso che appartiene ad una specie tipica e esclusiva del posto: erbivoro, è di grande stazza, ma ha un carattere molto tranquillo e pigro.

Tra gli abitanti del cielo, l’Aquila Reale non può che interpretare il ruolo di protagonista mentre vola maestosa, a spirale o in picchiata, con un’apertura alare che va oltre i 2 metri di larghezza e poi, naturalmente, qui abita anche il Lupo Appenninico, che può vivere sia da solo, sia affiliato ad un branco. E’ molto difficile, però, poterlo incontrare durante le escursioni, poiché ha delle abitudini notturne e durante la giornata rimane ben nascosto.

Gli itinerari del gusto

All’interno del Parco sono compresi 24 splendidi borghi che fanno parte di 3 regioni: Abruzzo (con la provincia de L’Aquila), Lazio (con la provincia di Frosinone) e Molise (con la provincia di Isernia).
Sono, dunque, davvero tante le proposte dal punto di vista enogastronomico e trasformano questa località naturale in una sorta di mosaico del gusto.

Per permettere, infatti, agli ospiti di conoscere il Parco non soltanto dal punto di vista naturalistico, ma anche da quello culinario e gustare così le tante delizie della cucina regionale, spesso le escursioni che vengono organizzate, oltre a oltre a permettere di scoprire angoli meravigliosi, terminano con un’ottima degustazione di pietanze e prodotti locali.

Le mille golosità del Parco

Per quanto riguarda le tipicità gastronomiche del Parco Nazionale d’Abruzzo, non si può non partire dalla produzione casearia legata all’antica tradizione pastorale e alla transumanza.

Ci sono, infatti, molte produzioni artigianali di alta qualità di formaggio pecorino e ricotta di pecora, ma anche di caciocavallo a base di latte di mucca, oltre a quelle di ottimi salumi e insaccati.

Un’altra proposta locale forse meno nota, ma sempre di alto pregio è quella relativa alla birra artigianale. All’interno del Parco, infatti, vengono coltivati luppoli che danno poi vita ad un’ottima produzione.

E’ da sottolineare, inoltre, anche la produzione del miele millefiori e, in particolare, del miele di Santoreggia che è molto raro e, quindi, viene tutelato come Presidio Slow Food.

Nel Parco, infine, vengono prodotte anche molte confetture di frutta coltivata nei suoi ambienti assolutamente incontaminati: tutte bontà che permettono di scoprire e riscoprire quanto sia grande e importante il valore (e il sapore) della genuinità.

Alla scoperta dei sapori di una volta

Dal punto di vista della cucina abruzzese, qui si può sicuramente scoprire un vero trionfo di prodotti e piatti tipici che ne raccontano la storia e la tradizione e che si possono gustare insieme con l’altrettanto ottimo vino locale.

La lista delle specialità abruzzesi che è possibile trovare nei menu dei ristoranti e degli agriturismo all’interno del Parco è, infatti, davvero molto lunga e, senza alcun dubbio, assolutamente invitante.

Oltre alla classica “pasta alla chitarra”, magari con condimento di erbette, di carciofi o con il classico pesto all’abruzzese, ci sono altri squisiti piatti da assaporare.

In particolare, va ricordato quello a base di orapi (cioè degli spinaci selvatici di montagna) e fagioli: una pietanza perfetta per gustare non solo il ventaglio organolettico di ingredienti locali genuini e di altissima qualità, ma anche per vivere a tutto tondo quella tipica atmosfera di un ambiente di alta montagna creata dal profumo e dal calore di pietanze di questo tipo. Altre specialità sono le “sagne con i fagioli” (oppure con i ceci), le tagliatelle con le lenticchie, le fettuccine con funghi porcini e tartufo.

Per quanto riguarda i secondi, uno dei piatti forti è la carne cotta alla brace, dalle salsicce agli arrosticini e fino alle grigliate di carne mista, da accompagnare con contorni di vario genere, oltre all’ottimo “agnell cac’ e ove” e alla squisita “pecora al cotturo”.

Gli gnocchi con gli orapi

I molti ristoranti e agriturismo situati nei confini del Parco Nazionale d’Abruzzo (come abbiamo già visto) offrono agli ospiti tutte pietanze cucinate alla maniera tradizionale, garanzia non solo di bontà, ma anche di genuinità, permettendo di ritrovare quell’emozione della tavola di una volta ormai dimenticata a causa dello stress cittadino.

Quale specialità scegliere, quindi, tra le tante proposte? Un piatto da consigliare di assaggiare è sicuramente quello degli gnocchi con gli orapi.

Gli orapi (detti anche “verdura del freddo”) sono spinaci tipici del Parco, nascono spontanei ad un’altitudine di 2 mila metri e sono ricchissimi di vitamine e minerali, oltre ad essere un buonissimo ingrediente per preparare questa pietanza molto semplice, buonissima e super genuina: scopriamo come.

Ingredienti per 2 persone

  • 250 gr di gnocchi di patate (oppure di acqua e farina)
  • 250 gr di orapi
  • aglio
  • peperoncino
  • olio evo
  • pecorino grattugiato

Esecuzione della ricetta

  • Pulire bene gli spinaci e tagliarli.
  • Mettere a cuocere l’acqua per gli gnocchi.
  • In una padella capiente versare un filo di olio evo, aggiungere l’aglio, il peperoncino e farli soffriggere delicatamente, quindi distribuire nella padella anche gli spinaci e farli insaporire.
  • Quando gli gnocchi saranno cotti, metterli nella padella con il condimento, mescolarli delicatamente per far amalgamare bene tutto e lasciare sulla fiamma per qualche minuto.
  • Distribuire, quindi, gli gnocchi nei piatti, aggiungere il pecorino grattugiato e servire in tavola.